Prima di immergerci nelle profondità, ci vengono date informazioni sull’attrezzatura, ma sì, oltre ad offrirci un battesimo subacqueo, impariamo! La maschera c’è, per permetterci di vedere sott’acqua, ci viene insegnata la tecnica del pizzico di naso per sbloccare le orecchie sott’acqua, ci viene spiegato che nella bombola c’è aria compressa e che possiamo resistere da 1:00 a 1:30 sott’acqua… siamo larghi! Ovviamente, non passeremo tutto quel tempo in acqua, ma è bene saperlo!
Ci hanno detto che durante le immersioni, l’autonomia può dipendere dalla profondità e dal calore dell’acqua…
Altro punto importante, quando siamo sott’acqua, Jonathan ci dice di non sorridere, voi direte che non è nella nostra natura e che proprio nella nostra professione, sorridere è essenziale, ma qui stiamo eseguendo gli ordini perché è con l’obiettivo di tenere bene la tuta … E sì, logica implacabile, quindi ci costringiamo a non sorridere per una volta! Ma è per il nostro bene!
Dopo aver ascoltato con attenzione tutte le raccomandazioni, i consigli, ridendo un po’ per scaricare lo stress che si sta accumulando dentro di me …
Eccoci in acqua e magicamente con la muta galleggiamo, è fondamentale perché grazie ad essa non prendiamo freddo, e galleggiamo… Ma mi direte che non è il caso di galleggiare quando normalmente dovremmo immergerci! Sì, sì, ci sto arrivando! Jonathan prende la bombola e lo scafandro, mi dice di iniziare la mia siesta e di sdraiarmi sulla schiena per indossare il gilet che tiene l’attrezzatura… Con tutto questo non sto galleggiando, muovo i piedi come da istruzioni e non le gambe!