Le ostriche di Cancale raccontate da un professionista! Incontro con un ostricoltore

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©SMBMSM - SCEA Fine de Cancale - Saint-Méloir-des-Ondes (33)|©Smbmsm

Nel cuore dell’allevamento di ostriche di Cancale, parte del Patrimonio Culturale Immateriale della Francia.

Lisa

Sono appassionato di natura, attività all'aperto e fauna selvatica!

Una riunione, un lavoro!

Le ostriche di Cancale raccontate da un professionista!

Olivier Bernier ci ha aperto le porte del suo allevamento di ostriche, situato a Les Nielles nel comune di Saint-Méloir-des-Ondes.

Attraverso un incontro coinvolgente, ha condiviso con noi la sua passione per questo mollusco molto speciale. O meglio, per quei molluschi così speciali! Perché qui non stiamo parlando di un’ostrica, ma di due: la piatta e la cava.

Ai tempi dei re: Cancale beneficia di un giacimento naturale di ostriche piatte, così gustose che venivano gustate alla tavola di Francesco I, un privilegio che valse a Cancale il titolo di città già nel 1545.

Poi sono state affiancate dalle creuse, originarie del Portogallo, poi sostituite dalle ostriche giapponesi, più resistenti.

Due tipi di ostriche, e due diversi metodi di allevamento: una occupa il letto della baia, mentre l’altra, cava, cresce nelle famose sacche sparse sui tavoli delle ostriche.

Mentre ognuna ha il suo sapore, entrambe beneficiano di un ambiente unico, agitato dalle maree più alte d’Europa, guardato dalla sagoma benevola del Mont, in lontananza.

Ritorno alla fattoria

Qui le ostriche vengono portate una volta uscite dal mare, prima di essere selezionate e insegnate a chiudersi correttamente fuori dall’acqua, una sorta di apprendistato di apnea al contrario!

L’allevamento di un’ostrica richiede un know-how e un tempo unici… Ci vogliono circa 3 anni perché un’ostrica sia perfetta per la degustazione!

Il mestiere di ostricoltore è una passione, una passione per queste piccole ostriche che ci danno tanta gioia al palato! E una cosa è certa: Olivier condivide la passione del suo mestiere come nessun altro.

Un mestiere con un ufficio open space, con orari che dipendono dalla stagione e dalle maree. Un abbigliamento adeguato, perché nei banchi di ostriche sono necessari waders e stivali che arrivano fino alla vita. È un lavoro in cui non ci si limita a infilare le mani in tasca, ma le si appoggia, le si sposta, le si gira e le si tira fuori dall’acqua.
Il lavoro dell’ostricoltore prevede anche che le ostriche non si agglomerino tra loro, rimescolando regolarmente le sacche.

E tutto questo per il nostro grande piacere!

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