Nel corso dei secoli, il menhir di Champ-Dolent è stato testimone dell’evoluzione del mondo. Il menhir fu convertito al cristianesimo e sulla sua sommità fu posta una croce. Rimossa durante la Rivoluzione, la croce fu sostituita nel 1816. Sembra che sia scomparsa all’inizio del XX secolo, distrutta da una forte tempesta!
Un tempo vi era installato un salvadanaio, il che spiega i due fori su questo menhir.
Sono seguiti culti pagani o superstiziosi intorno ai megaliti, e si dice che questo menhir sia una fonte di energia e che un tempo le ragazze che volevano avere figli si strofinavano contro di esso per aumentare la fertilità.
Questo menhir sembra eterno, ma la leggenda dice che sprofonda impercettibilmente nel terreno ogni volta che qualcuno muore. Alcuni dicono addirittura che questo menhir serva da collegamento con gli extraterrestri! Gli “X-files” bretoni, senza dubbio… Caso da seguire!!!
Ma torniamo al sodo con una pausa letteraria: E sì Stendhal, era un turista, proprio come noi!
Abbiamo appreso che il maestro di “Le Rouge et le Noir”, l’uomo che ha dato vita a Julien Sorel, lo scrittore Stendhal parla del Menhir du Champ-Dolent nella sua opera “Mémoire d’un touriste”.
Egli parla di questa tappa obbligata in questi termini:“È a un quarto di lega dalla città che bisogna andare a cercare la famosa pietra di Champ-Dolent”. Il nome evoca immagini di sacrifici umani? La mia guida mi dice in tutta serietà che è stata posta lì da Cesare. Un tempo si trovava in mezzo alla foresta? Ora si trova in mezzo a un campo coltivato. Questo menhir è alto ventotto piedi e termina con una punta; alla base ha, secondo le mie misure, un diametro di otto piedi. Nel complesso, si tratta di un blocco di granito grigiastro a forma di cono leggermente appiattito. Va notato che questo granito si trova solo a più di tre quarti di lega dalla città, a Mont-Dol, una collina circondata da paludi e che probabilmente un tempo era un’isola. La pietra di Champ-Dolent poggia su una roccia di quarzo in cui sprofonda per qualche metro. Con quale meccanismo i Galli, che immaginiamo così poco avanzati nelle arti, hanno trasportato una massa di granito lunga quaranta piedi e spessa otto? Come l’hanno eretta?